2511 La disponibilità d’accoglienza

14 ottobre 1942: Libro 33

La disponibilità d’accoglienza corrisponde alla Volontà di Dio solamente quando il corpo e l’anima si lasciano totalmente allo spirito, quindi, quando il corpo rimane totalmente inosservato dall’anima oppure anche il corpo vuole lo stesso come l’anima, di sentire in sé solo la voce dello spirito. Meno il corpo ostacola l’anima, più chiaramente questa sente ciò che le vuole trasmettere lo spirito. Allora l’anima cerca di unirsi con lo spirito. Questo legame è incomparabilmente prezioso, in certo qual modo l’anima è libera, non è più incatenata tramite il suo corpo, ma più vicina alla sua vera destinazione, vive nel Regno spirituale, anche se dimora ancora sulla Terra. Il corpo in quel periodo è totalmente inattivo, finché l’anima non lo vivifica di nuovo. Appena l’uomo può stabilire questo grado della disponibilità d’accoglienza gli sarà più facile ricevere messaggi spirituali e di dare anche uno sguardo nel Regno che è la Patria dello spirito. E per raggiungere questo grado, c’è bisogno solo della preghiera più intima rivolta a Dio e della totale dedizione a Lui premesso che la vita dell’accogliente sia un agire nell’amore disinteressato. Allora l’uomo sperimenta un cambiamento su di sé, si sente sospeso dalla Terra, viene afferrato da Dio ed il corpo rinuncia ad ogni resistenza, si piega sotto la volontà dell’anima che tende allo spirito e quindi non significa per lei più nessun ostacolo. Questo collegamento può essere stabilito sovente solo con il più grande superamento di sé stesso, se l’anima non spinge ancora definitivamente incontro allo spirito, si lascia ancora influenzare dal corpo, cioè bada ancora troppo al suo desiderio, non è ancora disposta all’accoglienza dei messaggi dello spirito com’è necessario per riceverli senza fatica. Ed allora l’anima deve lottare per fermezza e perseveranza, deve combattere contro il suo corpo, deve anche escludere il pensare d’intelletto e lasciarsi dirigere solo dalla voce del cuore, deve poter dimenticare il mondo per ritrovarsi nel Regno spirituale. Deve spesso esercitarsi in questo volo verso l’Alto per potersi liberare in ogni momento dal suo involucro corporeo, per poter sentire in sé sempre la voce per ricevere preziosi messaggi dal Regno spirituale. (14.10.1942) Quando l’anima non può sentire la voce dello spirito in sé, allora la sua preparazione non è secondo la Volontà divina, cioè l’anima non può separarsi del tutto dalla Terra e da ciò che è terreno, oppure lo spirito non si può manifestare verso di lei, perché la sua facoltà di ascoltare non è ancora sviluppata. E quest’ultimo è il caso, quando l’anima non è ancora cambiata nell’amore. Allora in lei rimarrà silenzio se ascolta, perché la voce dello spirito suona così delicatamente, che ogni suono stonato che suona ancora in un’anima ancora immatura, supera questa voce. L’anima deve aver fatto saltare l’involucro intorno a sé, cosa che procura un cammino di vita compiacente a Dio. Allora può sentire in sé il suono più delicato e quindi guidarlo anche all’intelletto, quindi ripeterlo come uomo. In ogni uomo sono nascoste delle Sapienze divine, cioè in ogni uomo sonnecchia la divina scintilla spirituale che, dato che è una parte dell’eterna Divinità, può anche penetrare nella Sapienza divina e trasmetterla all’uomo. Ma che l’anima si rende ricettiva per ciò che le vuole trasmettere lo spirito, dipende dalla volontà dell’uomo se si forma attraverso l’agire d’amore. Quindi l’uomo deve potere e voler ascoltare. Si deve dichiarare disponibile per la ricezione dei messaggi dall’Alto, ma deve anche essere trovato degno da Dio di venir provveduto con messaggi spirituali. Quindi ogni uomo può bensì aspirare al divino agire spirituale, quindi desiderarlo, ma contemporaneamente deve adempiere le condizioni che vengono poste per l’agire dello spirito. Questo agire dello spirito da Dio è bensì un Dono di Grazia, ma non giunge comunque all’uomo senza esserne degno e se la volontà non è rivolta a Dio. Appena l’agire dello spirito da Dio comincia a cedere, questo dipende unicamente dall’uomo che cede nel suo tendere spirituale oppure è strettamente unito con il mondo che è d’ostacolo al suo volo verso l’Alto. E’ nella Volontà divina che l’uomo lotti sempre, che non ceda nel suo tendere verso di Lui. E perciò degli ostacoli gli rendono sovente impraticabile la via ed allora deve cercare con aumentato sforzo per superare questi ostacoli, deve pregare per la Forza se questa gli manca; deve unirsi più intimamente e più spesso con Dio in pensieri, deve presentarGli la sua miseria e guardare incontro al Suo Aiuto con fiducia e fede. Dio esige una forte fede, una fede che non vacilla mai, benché si avvicinino delle tentazioni. La fiducia nell’Aiuto di Dio dev’essere così forte, che nulla è in grado di far guardare l’uomo al futuro preoccupato e timoroso, L’Amore e l’Onnipotenza di Dio devono sempre stare davanti agli occhi di colui la cui fede comincia a vacillare. Ed un uomo così profondamente credente sarà anche in grado di ricevere i Doni dello Spirito di Dio; disprezzerà il mondo e condurrà una vita in strettissima unione con Dio ed il suo spirito si annuncerà all’anima dove e quando lei lo desidera.

Amen

Tradotto da: Ingrid Wunderlich

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