El hombre presta muy poca atención a su vida interior, de lo contrario se reconocería mejor sí mismo y sus defectos y trataría de solucionarlos. El trabajo en su alma solo comienza cuando se da cuenta de su insuficiencia, es decir, cuando lucha conscientemente por la perfección, cuando trata de ennoblecerse en el reconocimiento de sus errores y debilidades. Y solo se da cuenta de esto cuando se profundiza interiormente, es decir, cuando somete su vida, sus pensamientos y sus acciones a serias críticas.
Si es un hijo del mundo, solo presta atención a las apariencias externas, solo ve su constitución física, pero no la del alma, y todos sus pensamientos y deseos solo son solo para el cuerpo y sus necesidades, porque el mundo siempre presenta sus demandas a los hombres, las cuales ahora satisface con entusiasmo. Y su vida interior que queda por completo en segundo plano. Pensará poco o nada sobre su comportamiento con los demás, su actitud hacia Dios y cómo se presentará ante sí mismo, en cuanto se le pida responsabilidad por sus pensamientos y actuaciones. Y por lo tanto tampoco trabajará en sí mismo.
Para el trabajo consciente del alma también está incluido el reconocimiento de sí mismo.... implacablemente, los hombres deben criticarse a sí mismos, no deben pasar por alto los errores y debilidades, deben tener la firme voluntad de desarrollarse progresivamente, no deben estar satisfechos de sí mismos, sino que siempre tiene que luchar por la perfección. Y para querer todo esto, tiene que estar convencido de su indignidad, y de su insuficiencia, que es solo el resultado de la auto contemplación interior.
El hombre generalmente es honesto consigo mismo, tan pronto como él mismo se somete a una prueba. Y este pensamiento interior, sin influencia, primero produce un juicio claro sobre sí mismo, y a este sigue el trabajo en sí mismo, porque no hay un ser humano sin errores. Cuanto más se retira una persona para comunicarse consigo misma, con sus vicios y deseos, más pronto los declara la guerra porque la voz interior le advierte y avisa, si solo tiene la voluntad de dejar que esta voz interior suene en él. Entonces ella lo hará consciente de cada error, lo inspirará a trabajar conscientemente en el alma, lo instará una y otra vez a la auto contemplación, y se volverá humilde porque se reconoce a sí mismo y a sus debilidades y renuncia a cualquier arrogancia.
Y a través de tales auto contemplaciones va a madurar interiormente, aprenderá a comprender las debilidades de sus semejantes porque las encuentra en sí mismo y pedirá fuerza para su transformación, la cual reconoce muy bien como necesaria y, por lo tanto, lo aborda seriamente. Las contemplaciones interiores tienen un gran valor ennoblecedor, porque el hombre ahora empieza a reconocerse a sí mismo y ahora trabaja conscientemente en sí mismo....
Amén
TraductorL'uomo considera troppo poco la sua vita interiore, altrimenti riconoscerebbe meglio sé stesso ed i suoi difetti e cercherebbe di sospenderli. Il lavoro sulla sua anima incomincia solamente quando riconosce la sua imperfezione, quando tende quindi consapevolmente al perfezionamento, quando cerca di nobilitarsi nella conoscenza dei suoi errori e debolezze. Egli constaterà questi solamente, se si approfondisce interiormente, quindi sottopone la sua vita, il suo agire e pensare ad una seria critica. Se è un figlio del mondo, allora considera soltanto le esteriorità, vede soltanto la sua costituzione corporea, ma non quella dell'anima, e tutto il suo pensare e volere è rivolto solo al corpo ed ai suoi bisogni, perché il mondo si appressa sempre di nuovo all'uomo con le sue pretese, le quali ora esegue con fervore. La sua vita interiore retrocede del tutto fin sul fondo. Rifletterà poco oppure per nulla com'è il suo atteggiamento verso il prossimo, com'è la sua predisposizione verso Dio e come sussisterà dinanzi a sé stesso, quando viene da lui chiesto la resa dei conti per il suo pensare ed agire. Perciò non lavorerà nemmeno su sé stesso. Per il cosciente lavoro sull'anima ci vuole anche la conoscenza di sé stesso, l'uomo deve esercitare su sé stesso una critica senza risparmio, non deve tralasciare nessun errore e debolezza, deve avere la ferma volontà di svilupparsi progressivamente, non dev'essere soddisfatto di sé, ma deve tendere sempre e continuamente alla perfezione. E per volere tutto questo, dev'essere convinto del suo non-valore, della sua imperfezione, che però è soltanto la conseguenza dell'introspezione. L'uomo è quasi sempre sincero verso sè stesso, appena sottopone generalmente sé stesso ad un esame. E soltanto questo pensare interiore, non influenzato, procura un chiaro giudizio su sé stesso, ed a questo segue poi anche il lavoro su di sé, perché nessun uomo è senza difetto. Più l'uomo si ritira per tenere un dialogo con sé stesso, con i suoi vizi e brame, dichiara a questi prima la lotta, perché la voce interiore lo avverte e lo ammonisce, se ha soltanto la volontà di lasciar risuonare in sé questa voce interiore. Allora questa gli farà notare ogni difetto, lo spronerà al cosciente lavoro sull'anima, lo chiamerà sempre e sempre di nuovo all'auto-osservazione, allora diventerà umile, perché riconosce sé stesso e le sue debolezze e rinuncia ad ogni arroganza. Attraverso tali auto-osservazioni maturerà interiormente, imparerà a comprendere le debolezze dei prossimi, perché le trova in sé stesso, e chiederà la Forza per la sua trasformazione, che riconosce molto bene come necessaria e perciò l'affronta anche seriamente. Le osservazioni interiori hanno un valore nobilitante molto grande, perché solo così'uomo impara a riconoscersi ed a lavorare coscientemente su di sé.
Amen
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