Fonte: https://www.bertha-dudde.org/it/proclamation/7932

7932 Ha Dio procurato la caduta?

2 luglio 1961: Libro 83

Anche questo verrà una volta comprensibile a voi uomini, che Io Stesso non esercito mai la Mia influenza e mai ho esercitato sullo spirituale, che Io ho emanato come libero ed autonomo accanto a Me. Perché come Io l’ho creato come un essere in se auto consapevole, era anche provvisto con la libera volontà e questa libera volontà non era minimamente legato alla Mia Volontà, alla Mia Radiazione d’Amore o aduna Influenza da Parte Mia. La volontà era completamente libera e poteva decidersi in tutte le direzioni. Ma che l’essere aveva una libera volontà, era anche una garanzia per il fatto che poteva una volta modificare lo stato di una “creatura” nello stato di un “figlio”, che sarebbe stato impensabile senza la libera volontà. La Mia meta nella creazione degli esseri però erano veri “figli di Dio”, cioè degli esseri che stessero nella massima Perfezione, che dovevano però raggiungere questa Perfezione da loro stessi. In voi uomini sorgerà sempre la domanda, se il pensiero di una caduta da Me fosse stato posto in questi esseri da Me, se dovevano cadere ugualmente, perché Io Mi ero posto quella meta di “veri figli” durante la creazione degli esseri. Ma allora voi potreste anche rinnegare una libera volontà degli esseri, che però era la causa e che dava anche la possibilità di una caduta. Ma Io previdi da Eternità, come le Mie creature sfruttavano la loro volontà potevo vedere anche in ciò la meta fondata in questa caduta. Ma sia la caduta, che anche la meta non vennero da Me determinati in alcun modo. La caduta era conseguenza della libera volontà e quindi non doveva essere. La meta è di nuovo conseguenza della libera volontà. Una volta sarà raggiunta, ma sulla durata di ciò decide di nuovo l’essere stesso. E così deve essere dunque detto che Io bensì so di tutto, che una cosa motiva l’altra e che non avrebbe potuto esistere alcuna caduta, se Io avessi preservato la libera volontà agli esseri, che però allora anche la meta sarebbe venuta a mancare, che durante la Creazione di tutto l’essere Mi avrebbe stimolato e che significava solamente massima beatitudine, persino se precedevano dei tempi di incommensurabile sofferenza. Ma la caduta degli esseri nella libera volontà era un peccato contro di Me ed il Mio Amore, perché l’essere poteva anche passare la sua volontà insieme alla Mia, non aveva bisogno di distogliersi daMe ed uscire dalla legge dell’eterno Ordine. Ed innumerevoli esseri avevano anche dato questa conferma, che rimasero con Me e sono ugualmente incommensurabilmente beati. Ed anche questi esseri verranno ammessi al raggiungimento della figliolanza di Dio, se vogliono fare il cammino attraverso l’abisso allo scopo della salvezza dei fratelli caduti. La caduta da Me non era però opera Mia, la Mia Volontà; ma per via della sublime meta Io l’ho permesso e sottolineo sempre di nuovo, che questi esseri stavano nella massima conoscenza, che a loro brillava della Luce più chiara e l’orientamento avverso della loro volontà un abuso della loro libertà di volontà, che aveva per conseguenza anche lo stato infelice. Io non ho impedito questa caduta, altrimenti Io Stesso non avrei rispettato la libera volontà, che però rendeva l’essere un essere divino, perché qualcosa di Perfetto senza la libera volontà non era pensabile. E quando avrete raggiunto una volta la meta, siete diventati un vero figlio di Dio, allora vi sarà pienamente comprensibile anche il Mio Piano di “Divinazione”, e vedrete anche la caduta degli spiriti con altri occhi, anche se è stato un grave atto contro il Mio Amore. E dato che la legge dell’eterno Ordine è invariato, quella Divinazione poteva procedere sempre soltanto nella legge; altrimenti non poteva essere raggiunta, perché tutte le Caratteristiche divine, che Io avevo posto in questi esseri nella Creazione, dovevano venire ottenuti nella libera volontà, che attraverso la caduta da Me è divenuta una necessità, ma era anche più difficile, che rimanere nella libera volontà nello stato di perfezione. Che gli esseri erano caduti, e si sono incolpati di peccato contro di Me, ha apportato a loro anche uno stato estremamente lungo di sofferenza, che mai avrebbe potuto essere, se Io Stesso avessi causato questa caduta in qualche modo. La Perfezione di quegli esseri non può essere messa in discussione, e ciononostante cadevano, cosa che è sempre soltanto da spiegare con la libera volontà, che era pure un dono di Grazia divino, che a loro non verrà mai tolto. Ed attraverso il processo di ritorno dello spirituale caduto è data anche al non caduto la possibilità, di ottenere la figliolanza di Dio, perché anche questo può andare la via attraverso l’”abisso”, per via di una missione di salvezza, che perciò la “caduta da Me” non è l’unica premessa, di raggiungere la figliolanza di Dio, ma che Io veramente ho ancora altre vie, per formare gli esseri creati da Me come Miei figli. Perciò la caduta non era necessaria, ma possibile per via della libertà di volontà. Ed Io lo vedevo dall’Eternità e potevo perciò anche costruire il Piano di Salvezza che rende felice sia Me che anche gli esseri creati da Me e lo raggiungerò anche una volta. Ed anche voi sarete una volta nello stato di sublime Perfezione e riconoscete e comprendete quale incommensurabile Amore è dedicato a tutte le Mie creature, e che questo Amore può sempre soltanto generare del Bene ed aiutare anche colui che è venuto a morire per propria colpa di nuovo alla vita eterna.

Amen

Tradotto da Ingrid Wunderlich