Fonte: https://www.bertha-dudde.org/it/proclamation/6773

6773 L’effetto di Forza - La Legge divina - La Creazione

28 febbraio 1957: Libro 72

Siete stati creati per una Vita nella Beatitudine, per uno stato in cui potete agire e creare con Me e nella Mia Volontà. Perciò eravate anche equipaggiati con tutti i Doni, eravate creati come Mia Immagine, potevate disporre illimitatamente di Luce Forza, interiormente non vi era imposta nessuna limitazione e quindi il vostro stato era beato, finché siete rimasti così come Io vi avevo creato. Che siate diventati infelici, non è stato a causa della sottrazione di questi Doni da Parte Mia, è stato piuttosto un rifiuto di accettare gli stessi, che erano motivo della vostra Beatitudine. Voi stessi avete respinto la Mia Forza d’Amore, che vi rendeva capaci di agire e creare, perché credevate di poter sussistere anche senza di Me nella stessa Forza e nella stessa Luce. Non volevate più essere dipendenti da Me, la Forza che era a vostra disposizione illimitatamente vi ha resi arroganti, e già il pensiero di questa separazione da Me aveva oscurato il vostro spirito, e perciò non avete già più riconosciuto l’immenso peccato di cui vi siete resi colpevoli attraverso il vostro libero allontanamento da Me. E così siete anche colpevoli voi stessi del vostro stato infelice, che era la conseguenza della vostra arroganza e della vostra volontà distolta da Me. Perché ora avete perduto tutte le facoltà, che erano il simbolo della vostra divinità, perché anche queste erano fondate nella Forza d’Amore che voi avevate respinta. Siete diventati senza Forza e Luce, vi era stata tolta ogni facoltà che testimoniava della Vita, non potevate più essere attivi e lo stato di morte era la vostra sorte, che siete stati creati soltanto per la Vita. La Forza una volta proceduta da Me ha perduto la sua Efficacia. E questo stato deve di nuovo essere cambiato, perché questa è la Legge dall’Eternità, che la Mia Forza agisca ininterrottamente e che generi di nuovo la Vita. L’arresto che era subentrato attraverso quella caduta da Me, non è rimasto così a lungo. Ho dato a quella Forza la forma, ho lasciato sorgere la Creazione, nella quale veniva catturata la Forza che una volta era defluita da Me ed ora agisce comunque di nuovo, anche se in un grado minimo. Ho assegnato a quelle Creazioni la loro destinazione e quindi anche l’attività, che ogni Opera di Creazione ha da svolgere. Le entità spirituali, che una volta erano state esternate da Me come esseri autonomi, erano diventati bensì incapaci per un’attività, perché avevano respinta la Mia Forza. Ma dato che loro stesse erano “Forza da Me defluita”, ho trasformato appunto questa Forza, l’essere una volta autonomo era stato dissolto in innumerevoli particelle, e queste scintille di Forza quindi dovevano di nuovo attivarsi in ogni modo secondo la Mia Volontà nelle Opere di Creazione. Quindi quelle entità perdevano la consapevolezza del loro “io” ed anche ogni conoscenza, allo scopo che dapprima la Forza non rimanesse inefficace, che poi la sua efficacia aumentasse costantemente nell’essere giunto di nuovo alla consapevolezza dell’io” ed infine potesse cercare l’unificazione con la Fonte Ur della Forza, che quindi l’essere intraprendesse liberamente la via verso di Me, che cercasse il legame con Me, a cui una volta aveva rinunciato nella libera volontà. La Forza proceduta da Me non poteva mai e poi mai più rimanere inattiva così a lungo, come lo significava obbligatoriamente il precipizio nell’abisso. Perciò ho assegnato alla Forza un’altra attività, creando contemporaneamente una possibilità agli esseri caduti, di giungere in Alto, anche se nella “Legge dell’obbligo”, perché una risalita libera era impossibile in quell’assenza di Luce e Forza, ma secondo la Mia Legge dell’eterno Ordine nessuna Forza poteva rimanere inefficace. Perciò ho bensì afferrato la Forza e le assegnai la destinazione, ma non ho costretto l’essere al ritorno, perché l’essere deve svolgere questo ritorno nella libera volontà, deve una volta riottenere una minima conoscenza e grazie a questa facoltà di conoscenza stessa prendere la decisione, che però può anche essere di nuovo sbagliata. Ma non potrà nemmeno essere beato, non avrà in sé nessuna “Vita”, finché Mi respinge, come non può pretendere la Mia forza d’Amore, che Io non sottraggo davvero all’essere, che però perde la sua efficacia, quando incontra resistenza. Ed è appunto questa resistenza che Io cerco di nuovo di spezzare solo con more, mentre nel tempo della decisione nella libera volontà lascio sempre di nuovo ricadere sull’essere il Mio Raggio d’Amore, nel quale ora anche il suo amore si può accendere. Ma allora anche il ritorno dell’essere è assicurato, perché l’amore spinge incontro all’Amore ed ora può anche diventare di nuovo efficace in tutta la sua Forza.

Amen

Tradotto da Ingrid Wunderlich