Fonte: https://www.bertha-dudde.org/it/proclamation/5133

5133 La luce stridente - Il sapere troppo alto - La Protezione del Padre

18 maggio 1951: Libro 57

L’Occhio del Padre veglia sui Suoi. Ed Egli non permette che capitino in pericolo di perdere sé stessi. Egli li assiste in ogni pericolo e li attira di nuovo indietro a Sé, se si lasciano abbagliare e non sono più in grado di riconoscere bene la via. Allora Egli precede davanti a loro come Luce soave, la Quale seguono volontariamente. Camminare nell’oscurità è pericoloso per il viandante; pure così guida facilmente nell’errore una luce stridente, perché rende l’occhio incapace di riconoscere bene ciò che gli viene sulla via. E perciò l’occhio dapprima si deve di nuovo abituare all’oscurità, prima di riprendere la sua forza visiva. Voi tutti vi rivolgete molto spesso alle luci d’abbaglio e correte perciò sovente il pericolo di indebolire i vostri occhi, non potete più bene distinguere la Verità dall’errore. La Luce soave non vi soddisfa ed è comunque soltanto idonea per la vostra anima. Vi sforzate continuamente di metterla all’improvviso nella Luce più chiara, cosa che però la danneggia molto. Perché allora non riconosce più nulla intorno a sé e si smarrisce senza aiuto in uno stato abbagliato. Perché voi uomini volete penetrare nella Verità più profonda, finché vi manca la capacità di comprendere i motivi iniziali? Una tale Luce non fa bene al vostro occhio, ma la indebolisce soltanto, appunto così è anche inadeguato un determinato sapere per l’anima, perché può essere introdotta solo molto lentamente, rispetto al suo grado di maturità, se vuole avere la benedizione del sapere. Perciò il Padre veglia sui Suoi e li lascia capitare sovente nell’oscurità, affinché l’occhio si fortifichi di nuovo ed impari a distinguere, affinché venga di nuovo riconosciuta la Verità e l’errore dagli uomini che sono diventati incapace di riconoscerla per propria colpa, che hanno preteso più Luce di quanto era adeguata alla loro anima, e non badano alla Grazia di camminare nella Luce.

Amen

Tradotto da Ingrid Wunderlich