Fonte: https://www.bertha-dudde.org/it/proclamation/4830

4830 La lotta fra la Luce e la tenebra

5 febbraio 1950: Libro 55

Infuria una costante lotta fra la Luce e la tenebra e non vi è nessun essere sulla Terra che non senta questa lotta, perché nessun essere è libero, ma oppresso da una qualche forza di cui si deve difendere. L’uomo sente maggiormente questa lotta, perché si rende conto che si trova in non-libertà, perché ciò a cui tende, è qualcosa di diverso di quanto sperimenta. Solo come uomo può anche uccidere questa consapevolezza, oppure può tendere allo stesso a ciò che gli concede la vita. Allora sta dalla parte del potere dell’oscurità, perché la Potenza della Luce concede qualcosa d’altro che ciò che gli dà la vita terrena. L’uomo deve combattere contro il terreno, perché questo regno appartiene all’oscurità; l’uomo deve lottare per il Regno della Luce, deve mettersi dalla parte della Potenza che E’ la Luce Stessa. La lotta fra la Luce e la tenebra significa appunto lo stesso come la lotta dello spirituale dall’abisso verso l’Alto, significa lo stesso come vincere la materia terrena da parte dell’uomo, per giungere al bene spirituale. Inoltre significa pure la trasformazione dell’essere che inizialmente è colmo di istintività e bramosie, verso l’amore con tutte le sue virtù. Significa in certo qual modo il cambiamento dello spirituale che ha riconosciuto l’avversario di Dio come padrone ed ora si stacca da lui per appartenere a Dio. Significa quindi che Dio Stesso Si pone al Suo avversario per svincolargli lo spirituale che costui vuole appropriarsi illegittimamente. E vincerà la Luce! Dio vincerà il Suo avversario, con il Suo Aiuto assisterà tutto l’essenziale, affinché si liberi dal suo potere, Egli con tutto lo spirituale della Luce sta dalla parte dell’inerme, dello spirituale schiavizzato dall’avversario di Dio, per liberarlo. La Potenza di Dio e la Luce basterebbero da soli a rendere innocuo l’avversario e di condurre lo spirituale alla Luce, ma la sua libera volontà è contraria e perciò dev’essere condotta una battaglia non per spezzare la volontà, ma per cambiarla. Una tale lotta però si vincerà solo tramite l’amore, altrimenti sarebbe già finita da tempo con successo. Ma in questa lotta fra la Luce e la tenebra non decide la Potenza, ma solo l’amore che dev’essere così forte che pieghi la volontà, che la volontà si lasci vincere dall’amore. L’amore svincola all’avversario ciò che lui tiene legato, l’amore è l’arma della lotta alla quale l’avversario non è all’altezza. L’Amore E’ Dio Stesso, al Quale si deve sottomettere. Dove l’amore è debole, là l’avversario di Dio ha il sopravvento, là infuria l’oscurità e cerca di respingere la Luce. La vita terrena è un cammino attraverso un paesaggio oscuri che dev’essere illuminato dall’uomo stesso, che si deve formare nell’amore per scacciare l’oscurità intorno a sé. Lui stesso deve condurre la lotta contro l’oscurità, contro tutto ciò che come legato con la Terra è parte dell’avversario di Dio. Deve far divampare l’amore in sé, e dato che questo significa la Presenza di Dio Stesso, sosterrà vittorioso ogni lotta contro l’oscurità. L’uomo stesso esegue la lotta della Luce contro la tenebra, ma sempre soltanto con l’Aiuto di Dio e degli esseri di Luce che rende co-combattenti attraverso l’amore che vincono ogni lotta contro l’oscurità.

Amen

Tradotto da Ingrid Wunderlich