Fonte: https://www.bertha-dudde.org/it/proclamation/2898

2898 La libertà spirituale - Nuovo insegnamento nella costrizione

26 settembre 1943: Libro 37

Solo una totale libertà spirituale può garantire uno sviluppo verso l’Alto, mentre la schiavitù spirituale ha un gravissimo effetto. E perciò l’uomo deve cercare di staccarsi dal potere di coloro che lo vogliono rendere non-libero spiritualmente in quanto gli vogliono trasmettere un patrimonio mentale ed indurlo per costrizione all’accettazione dello stesso. Ogni insegnamento che viene messo in una forma, e questa viene in certo qual modo reso un obbligo agli uomini, è una schiavitù spirituale da cui non può essere abbastanza messo in guardia. Il pensare degli uomini viene spinto illegittimamente in una corsia che non deve necessariamente condurre in Alto appena l’accettazione degli insegnamenti viene resa dipendente da punizione o ricompensa. L’uomo deve poter decidere di sé totalmente libero; gli dev’essere portata vicina la Dottrina dell’amore di Cristo, ma poi gli deve essere lasciata piena libertà come si vuole predisporre verso questa Dottrina dell’amore. Solo allora può avere l’effetto come Gesù Cristo l’ha insegnata, che l’uomo la riconosce nelle Promesse ed il loro esaudimento come Dottrina divina appena si sforza di seguirla. Ma se gli viene fatto un obbligo dell’adempimento della Volontà divina, non sentirà mai la Benedizione delle Promesse. Vive bensì secondo i Comandamenti, ma non spinto dall’interiore, ma viene educato al suo agire e pensare e perciò non gli procura il progresso spirituale a cui deve aspirare coscientemente. L’uomo dev’essere totalmente indipendente e potersi sviluppare verso l’Alto come anche verso il basso, non deve essere ostacolato nel male come non dev’essere nemmeno spinto al Bene, perché lui stesso si deve decidere per il Bene o per il male, per propria spinta deve sviluppare in sé tutte le buone facoltà e cercare di combattere il male in sé, allora vive nella libertà spirituale ed il suo sviluppo verso l’Alto non è a rischio. Ma voler imporre al prossimo un orientamento spirituale, volerlo determinare di seguire lo stesso, è per l’anima un pericolo in quanto ora si lascia sospingere e lei stessa non ne prende mentalmente posizione, adempie poi bensì ciò che le è fatto d’obbligo, ma si trova costantemente in un schiavitù spirituale, in un rapporto da succube nei confronti di coloro che vogliono trasferire il loro pensare su altri. E si aspira ad una tale schiavitù spirituale; agli uomini viene offerto un insegnamento e pretesa in certo qual modo una dichiarazione obbligatoria per questo insegnamento e solo pochi vi si ribelleranno e difenderanno la loro libertà spirituale. Solo pochi lo riconosceranno come opera dell’avversario di Dio e non si lasceranno determinare e questo rifiuto introdurrà la lotta di fede e verrà toccata la libertà della fede, l’uomo vivrà sempre in pericolo di essere trattato come un ‘outsider’ ed avversario che vuole conservare la sua libertà spirituale e si crede autorizzato a prendere lui stesso la sua decisione in questioni di fede. E così verranno considerati nemici coloro che si rifiutano di accettare un patrimonio mentale che deve contribuire alla nobilitazione degli uomini, ma che li guida nell’errore. Perché la Verità può essere conquistata attraverso un pensare libero, non influenzato, che è rivolto unicamente a Dio. Ma non può mai essere il risultato di un pensare guidato per costrizione su una via determinata, perché la Verità deve provenire dall’interiore, mentre quel pensare viene guidato all’uomo dall’esterno. Perché persino la Verità divina che l’uomo sente tramite la voce interiore, deve di nuovo essere riconosciuta dal prossimo come Verità proveniente dall’interiore, anche quando gli viene offerto come insegnamento. Lui stesso deve anche occuparsi con questi insegnamenti nella pienissima libertà della volontà prima che venga riconosciuta da lui come Verità, prima che il suo cuore gli dia il chiarimento. La condizione per il progresso spirituale è sempre la libertà spirituale, mentre la costrizione spirituale lascia non impressionata l’anima dell’uomo e domina soltanto l’intelletto, che quindi l’uomo viene costretto ad un pensare in una determinata direzione come gli uomini la considerano buona e favorevole per i loro piani. E non può essere abbastanza messo un guardia dal rinunciare alla libertà spirituale. L’uomo deve decidere di sé stesso senza qualsiasi influenza dall’esterno, perché questa soltanto è determinante per il suo sviluppo verso l’Alto ed ogni costrizione significa un arresto o retrocessione.

Amen

Tradotto da Ingrid Wunderlich