Fonte: https://www.bertha-dudde.org/it/proclamation/2819

2819 Progresso spirituale – Il costante lottare e combattere

20 luglio 1943: Libro 37

Ogni progresso spirituale dev’essere conquistato lottando, deve sempre precedere un superamento di sé stesso, se l’anima deve maturare e poter registrare un successo spirituale. Perciò deve sempre essere attiva la volontà, l’uomo non ne viene costretto, deve soltanto pensare ed agire nella totale libertà della volontà. Perciò gli viene sovente reso difficile, affinché la sua volontà sia messa alla prova, gli vengono messi degli ostacoli sulla via, gli si avvicinano delle tentazioni di ogni genere, alle quali può opporre resistenza solamente con la più estrema forza di volontà e se lo fa, allora procede anche inevitabilmente verso l’Alto. La sorte dell’uomo sulla Terra è perciò un continuo lottare e superare sé stesso, perché diversamente non può giungere in Alto.

La vita terrena è una prova, nella quale l’uomo si deve affermare e fallirà, se non lotta e tende costantemente, perché Dio vuole risvegliare nell’uomo il desiderio di Sé, lo vuole fortificare attraverso ogni resistenza, affinché l’uomo tenda sempre di più e con ciò si avvicini sempre di più a Lui. Non esiste nessuna risalita senza lotta, perché persino l’uomo volenteroso d’amare deve combattere contro sé stesso, deve sopprimere ogni amor proprio, deve negare a sé stesso ciò che vuole fare al prossimo e questa è sempre una lotta interiore che gli fa dimenticare sé stesso. Finché la materia terrena circonda l’uomo, deve condurre una lotta contro questa stessa e ciò richiede molta forza di volontà liberarsi del tutto dal desiderio per la materia, perché il corpo ne è ancora troppo unito.

L’uomo che tende verso Dio però, respinge sempre di più la materia e quando viene posto davanti alla scelta, ne rinuncia a cuore leggero, perché Dio lo aiuta in questa lotta, appena vede la sua volontà, quindi la lotta sarà più facile, più l’uomo tende desideroso verso Dio, perché ora si muove in lui anche l’amore e questo si priva molto prima di ciò che ostacola l’uomo nella salita verso l’Alto.

Chi ha l’amore, ha già percorso la via della lotta e ne è uscito come vincitore, progredito spiritualmente ed ora la sua vita sarà più facile, perché ora serve e non ha più bisogno di lottare. Ogni servire nell’amore è un progresso spirituale, ogni servire nell’amore è un superamento di sé stesso nella libera volontà, a cui è preceduta una lotta, combattuta quando l’uomo stava in un basso grado di maturità. Non deve scoraggiarsi, perché l’alta meta corona il suo fervente tendere. Deve sempre badare di percorrere la via terrena per via di questa meta e che da lui viene preteso soltanto questo: la sottomissione alla Volontà divina, alla Quale finora ha resistito. Questo richiede superamento e lotta, finché non sia diventato amore ed adempie senza resistere la Volontà divina, finché ha la stessa volontà e Dio gli E’ venuto così vicino.

Amen

Tradotto da Ingrid Wunderlich