Fonte: https://www.bertha-dudde.org/it/proclamation/2806

2806 La ricerca d’intelletto – L’agire dello Spirito – Il cuore

10 luglio 1943: Libro 37

Non si può mai entrare nel Regno spirituale attraverso la ricerca, e tanto meno il sapere su cose spirituali può essere accolto scolasticamente. E questo è fondato sul fatto che per sondare il sapere spirituale e la Verità, il cuore deve essere attivo, altrimenti ambedue le cose non possono essergli trasmesse. Il sapere spirituale non ha nulla a che fare con il sapere mondano, anzi, l’uomo con poco sapere mondano sarà più ricettivo per il sapere spirituale, perché questo gli viene annunciato tramite la Voce dello spirito che risuona soltanto nel cuore e viene percepita più facilmente, meno resistenza le viene opposta tramite il sapere dell’intelletto, che sovente si ribella contro il sapere spirituale. L’intelletto è esposto a tutte le influenze; sia delle forze buone come anche quelle cattive cercano di imporglisi e perciò è pieno di sapienza, che però non è necessariamente sempre la Verità. E’ la sapienza d’uomo che colma il pensare dell’uomo, il quale l’ha conquistata soltanto intellettualmente.

La garanzia per la pura Verità però offre soltanto l’agire dello spirito nell’uomo. Di conseguenza la divina Sapienza non proviene dall’esteriore, ma dall’interiore, dal cuore, e perciò può essere percepita solamente quando l’uomo entra in sé stesso. Ma la Verità non gli si avvicina mai dall’esteriore, a meno che il portatore della Verità non sia stato istruito da Dio Stesso, cioè lo spirito di Dio è diventato vivente in costui. Ora sarebbe un’ingiustizia voler negare ad ogni ricercatore mondano il sapere della Verità, come viceversa un uomo istruito dallo Spirito di Dio può stare anche nel grande sapere mondano, in quanto dapprima ha teso al sapere spirituale e perciò Dio lo ricompensa con il sapere spirituale e terreno. Allora Egli concede l’accesso solo agli esseri sapienti, sia spiritualmente come anche terrenamente. Ma l’uomo deve valorizzare il sapere spirituale nei confronti dei suoi prossimi, altrimenti non può espandersi, se il sapere spirituale è una conseguenza dell’amore disinteressato al prossimo. Quindi un ricercatore intellettuale deve contemporaneamente adempiere il Comandamento dell’amore per il prossimo, per penetrare in un sapere che non può essere conquistato con il puro intelletto.

Gli uomini non vogliono accettare questo, perché per loro è incomprensibile che i pensieri nascano nel cuore, che quindi il pensare, sentire e volere è determinante, in quanto i pensieri si muovono in regioni spirituali. Soltanto l’uomo il cui sentire e volere è buono e nobile, colui che è capace di amare e vuole amare, può pensare secondo la Verità, cioè seguirà il vero pensare. Perché i suoi pensieri vengono guidati dallo spirito che a sua volta può però agire solamente in un uomo che è attivo nell’amore. Lo spirito nell’uomo riceve la Verità dallo Spirito al di fuori di sé, che è l’Irradiazione dell’Amore di Dio, il Quale sà tutto perché è divino, mentre l’uomo che vive senza amore, non può aver parte di questa Irradiazione di Dio ed i suoi pensieri sono semplicemente le trasmissioni di forze ignote, appena toccano delle regioni spirituali oppure dalla funzione dell’organo pensante, il cervello, dove vengono risolte soltanto le questioni terrene. E tali risultati possono e verranno sempre obiettate, perché l’uomo come tale può sempre sbagliare.

L’Amore e la Verità non possono essere separati, perché ambedue sono divini e perciò non pensabili uno senza l’altra. L’amore fa parte del cuore, di conseguenza la Verità può nascere solamente nel cuore, deve essere percepita ed anche riconosciuta dal cuore come Verità, poi essere accolta e riflettuta dall’intelletto per rimanere così una proprietà mentale dell’uomo.

Ma l’uomo d’intelletto si scervella, cerca e ricerca di sezionare tutto, in questo il suo cuore rimane muto e insensibile, finché non è attivo nell’amore ed allora giunge a conclusioni che sono totalmente errate; ma cerca di dimostrarle con risultati mentali falsi. E’ convinto della giustezza delle sue deduzioni, per poi metterle di nuovo in dubbio, quando un altro ricercatore intellettuale è arrivato ad altri risultati e ritiene nuovamente giusti solo questi. Lo Spirito di Dio però fornisce spiegazioni semplici e chiaramente comprensibili che per l’uomo sono così illuminanti, quando è nell’amore. Non conosce dubbi, perché il suo cuore, il suo essere capace d’amare, gli procura anche la Forza della conoscenza e perciò le esposizioni dello spirito divino gli sono comprensibili e perciò anche credibili. Egli sà che cammina nella Verità, egli sà anche che questa Verità non può mai essere confutata, che rimane sempre e continuamente la stessa, perché la Verità di Dio è eternamente immutabile, come anche Dio come Donatore della Verità, Rimane immutabile nell’Eternità.

Amen

Tradotto da Ingrid Wunderlich