Fonte: https://www.bertha-dudde.org/it/proclamation/2251

2251 Sofferenza ed afflizione, dimostrazioni dell’Amore di Dio

6 marzo 1942: Libro 31

Chi il Signore ama, lo conduce attraverso molta afflizione e sofferenza per purificarlo finché dimora ancora sulla Terra. Pensate a questo quando vi carica delle sofferenze che vi sembrano insopportabili. Egli nella Sua Sapienza ha davvero scelto il meglio per voi anche se sulla Terra non lo potete comprendere, ma la vostra anima Lo ringrazia intimamente quando ha terminata la vita terrena. Perché allora riconosce anche quanto sia progredita attraverso la via di sofferenza che le era destinata sulla Terra. E’ soltanto un breve tempo che camminate sulla Terra, ma infinita è la Vita nell’Eternità. E la Vita nella Beatitudine vale davvero le sofferenze che l’uomo ha dovuto vivere fino in fondo sulla Terra. Chi invece sulla Terra rimane risparmiato dall’afflizione di ogni genere, ha da ripercorrere una via molto più difficile nell’aldilà, perché l’anima si deve liberare totalmente dalle scorie solo ora nell’aldilà e questo richiede molto più tempo ed una ultragrande fatica. La vita terrena è ricca in Grazie ed ogni sofferenza, ogni preoccupazione è in un certo senso una Grazia, perché aiuta l’anima a salire in Alto. E’ un mezzo di cui Si serve Dio che ha molto più successo di quanto lo sono gli Insegnamenti divini, se non vengono considerati. La sofferenza dev’essere considerata e procura la vera trasformazione del pensare. Una vita spensierata fa diventare gli uomini sempre più superficiali perché le gioie della vita coprono ogni sapere e desiderio spirituali e l’uomo si estranea sempre di più a Dio. Perché è certamente vero che la sofferenza porta più vicino a Dio, premesso che l’uomo non sia così lontano da Dio che nemmeno nella sofferenza pensa a Dio oppure Lo rifiuta totalmente. Attualmente tutto il mondo è nello stato lontano da Dio e perciò non riconosce nemmeno la sofferenza come Mandato divino oppure come Sua Concessione. E questo induce Dio ad intervenire ora ancora più sensibilmente e di scuotere gli uomini dalla loro calma animica. Egli deve mandare loro ancora più sofferenza, deve dare una spinta là dove gli uomini sono in grande pericolo di non pensare più alla loro vera destinazione, ma cercano la loro salvezza unicamente là dov’è attivo l’avversario di Dio, nelle gioie del mondo. E Dio ve le vuole tenere lontano e perciò dovete prendere su di voi la sofferenza e sopportare nella pazienza tutto ciò che Dio lascia venire su di voi per la vostra Benedizione.

Amen

Tradotto da Ingrid Wunderlich